Nel 1951 è Maria Rey, erede dei fondatori, a dirigere l’impresa, dando un enorme impulso all’attività. In quegli anni, nei giorni di mercato, si vendono fino a 130 quintali di pasta sfusa, pesata e venduta in sacchetti di carta bianca, con quattro persone impiegate al banco per servire tutti velocemente.

Il negozio apre alle 6 del mattino e chiude alle 8 di sera, e spesso anche dopo. I formati prodotti sono maccaroni, spaghetti e spaghettini, linguine, casarecce, filini, tagliatelle.

Negli anni Sessanta l’impresa si trasferisce in un capannone di 2.500 metri quadrati, capannone che via via verrà ampliato fino alle dimensioni attuali, di 11.000 metri quadrati.

Nonostante la grande crescita imprenditoriale, fino al 1985 la dimensione rimane artigianale, con le matassine fatte ancora a mano, lo spaghetto quadrato lavorato al taglierino come una volta e la pasta lasciata a lungo a essiccare nelle celle.

Maria rimane in attività fino alla sua morte, a 92 anni, seguendo il lavoro dei figli Domenico, Franco, Pierluigi e Carla, che nel frattempo sono entrati in azienda.

Con loro avviene la svolta, il Pastificio Rey intraprende la strada dell’industrializzazione, aumentando la produzione ma mantenendo inalterata la qualità del prodotto.

In tempi più recenti, il Pastificio viene acquisito dal gruppo tedesco EDEKA, mantenendo comunque inalterato il suo spirito italiano e confermando la passione per l’eccellenza.